Home Rubriche FK Dinamo Tirana, il club con 18 titoli che adesso paga per allenarsi nel suo centro sportivo
FK Dinamo Tirana, il club con 18 titoli che adesso paga per allenarsi nel suo centro sportivo
dadyma89 11:22:00 0
La triste
storia del “Sottomarino blu”: Da orgoglio della capitale a nobile decaduta
FK Dinamo Tirana nacque nel 1950 nella capitale
albanese, vincendo subito il titolo nazionale. Il primo dei tanti record del
più giovane club capitolino, fu quello di laurearsi per ben sette volte
campione d’Albania nei primi dieci anni di vita.
Risultati che sconvolsero l’opinione sportiva
albanese e fecero crescere il numero dei tifosi blu a Tirana, aggiungendosi a
quelli del KF Tirana (club nato nel 1920) e del FK Partizani (4 anni più
vecchio della Dinamo, 1946).
Oggi, la Dinamo, 64 anni, 18 titoli e 13 coppe
nazionali dopo la sua nascita, naviga in acque non degne del suo soprannome, il sottomarino blu. Senza una casa, con
poche finanze e un grande passato che pesa, al club dei record tocca giocare
ogni fine settimana nella seconda divisione del campionato albanese.
Le
difficoltà
Tutto ebbe inizio nel
novembre del 2010, quando il governo di allora decise di passare le
responsabilità amministrative del club dal Ministero dell’Interno (storico protettore della Dinamo
fino alla caduta del regime comunista nel 1991) a quello del Turismo, Cultura, Gioventù e
dello Sport.
Passaggio che risultò fatale per la Dinamo,
quando l’istituzione diventata ormai responsabile delle sorti del sottomarino
blu, ordinò il club di liberare il
suo centro sportivo, per poterlo usufruire come sede dell’appena nata Agenzia
degli Sport. Assieme agli uffici, la Dinamo perde di colpo l’albergo dove
risiedevano i giocatori stranieri, il ristorante del club, e la cosa più
importante, i campi dell’allenamento della prima squadra e del settore
giovanile.
Nell’insicurezza totale e in assoluto
silenzio, abbassano le quote delle sponsorizzazioni anche quelli che avevano
fatto possibile la creazione di una Dinamo capace di competere per il titolo
ogni stagione, i petroliferi albanesi Besnik Sulaj e Avni Brace.
Da campione d’Albania per la 18sima nel
torneo 2009-10, la Dinamo ormai grande solo sulla carta, l’anno dopo gioca i
play out per non retrocedere.
Retrocessione che arriva a fine stagione
2011-12, per la prima volta nella sua storia ricca di successi.
Il centro sportivo
Kompleksi
sportiv Dinamo (in albanese) fu costruito nel 1987. L’idea era quella di avere
a Tirana un villaggio olimpico moderno. Furono spesi ben 1.5 milioni di
dollari, cifra astronomica all’epoca, quando l’Albania era ancora sotto il regime
comunista e un lavoratore guadagnava in media meno di 2 euro al giorno. Per
costruirlo ci volle anche l’aiuto dei prigionieri politici, 30 dei quali, per
il buon lavoro svolto, furono lasciati in libertà.
Diversi
campi da calcio, una palestra, pista di atletica, campi da tennis, bar,
ristorante, albergo. Questo il risultato di quel grande progetto sportivo che
rimase l’unico in Albania fino a novembre del 2010, quando le carte del
Ministero del Turismo, Cultura, Gioventù e dello Sport, ordinarono che quegli
ambienti dovevano essere usati per altri scopi.
Oggi
nell’ex-tempio dello sport albanese il caos fa da padrone. Non solo la Dinamo,
ma diverse squadre e squadrette albanesi usano i campi da calcio a pagamento.
Nessuno si preoccupa a mantenere le strutture esistenti
che vanno verso il degrado. Forse un giorno capiremo il vero obiettivo del
Ministero.
FK Dinamo oggi
Per il terzo anno di fila, la
Dinamo partecipa nella seconda
divisione albanese. In Albania c’è un detto, “I treti i verteti”, che in
italiano si può tradurre “il terzo è quello buono”, e anche per scaramanzia Il sottomarino blu ci crede. Quest’anno
in rosa ci sono anche Erion Xhafa e Eni Imami, parte dell’ultima Dinamo
campione di 4 stagioni fa, e altri giovani interessanti con l’intento di
promuoversi nella Kategoria Superiore
(la massima serie albanese).
Nelle prime due settimane di campionato, la Dinamo ha
raccolto 4 punti e i Blue Boys, i
supporter principali del club capitolino, sperano di cantare e incitare i
giocatori in salotti più nobili di quelli attuali.
Andi Kasmi
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