Speciale Estonia: I protagonisti della stagione, Levadia e Nõmme Kalju [2° Parte]

Levadia (91p)
Grande stagione per gli uomini di Marko Kristal laureatisi campioni d’Estonia per l’ottava volta (sono ancora dietro al Flora che ne ha nove). Il 40-enne allenatore estone, ex-nazionale e discreta leggenda locale (si piazza dietro Martin Reim come giocatore più presente di sempre in maglia ‘sinine’-azzurra) è riuscito a guidare con sapienza una rosa composta essenzialmente da giovani e promettenti giocatori a cui sono stati aggiunti 2-3 veterani che ne ha puntellato la competitività. La spina dorsale parte sicuramente dal portiere ucraino e capitano, Roman Smisko che, dopo un girovagare tra madrepatria, Bielorussia e Lituania, sembra essersi bene accasato nei ‘verdi’ diventando un leader naturale. Da dietro ha guidato la giovane difesa e, quando è stato necessario, ha tirato fuori prestazioni degne da numero uno. Memorabile la sua storica partita contro il Pandurii Targu Jiu in Europa League dove ha praticamente respinto da solo i rumeni costringendoli ad uno 0-0 probabilmente insperato visto lo svolgersi del match. Davanti a Smisko si è piazzato con la sicurezza del veterano Artjom Artjunin che però di anni ne ha solo 21: fisico, tempi di chiusura giusti e anche una discreta pericolosità sui colpi di testa da corner, ne hanno fatto la felice sorpresa di questa stagione soprattutto avendo dovuto rimpiazzare la precedente stella, Igor Morozov, volato in Polonia (Polonia Varsavia). Una stagione incorniciata dalla prima convocazione in nazionale maggiore e dall’esordio. Peccato sia stata macchiata da un errore in copertura che ha dato il vantaggio agli azeri: per sua fortuna l’Estonia ha risalito la china vincendo in rimonta e levando un grosso peso dallo stomaco di un giovane difensore dal luminoso futuro. A centrocampo il perno principale è stato il veterano Alexandr Dmitrijev. Di ritorno dopo i migliori anni spesi all’estero, colonna della nazionale dove opera da guardaspalle di Vassilijev (Amkar Perm, Russia), ha portato quella dose di esperienza necessaria a dominare e vincere le partite nella zona nevralgica del campo grazie alla sua capacità non solo di spezzare il gioco, ma di farlo ripartire con giocate semplici ed efficaci. Ottima gestione delle sue risorse da parte di Kristal che al momento opportuno lo ha fatto riposare per far giostrare due-tre giovani che non hanno sfigurato (su tutti si segnala Ilja Antonov, con provenienza dal gioco del futsal di cui mantiene la velocità e rapidità di esecuzione). Il bomber, il terminale finale della macchina da guerra di Kristal è stato Rimo Hunt: con 22 reti, ha perso per un soffio la gara contro Voskoboinikov del Nõmme Kalju (23 reti). Un goal dietro ‘Vosko’, nonostante la tripletta all’ultima giornata contro il Kuressaare, si è visto sfilare il titolo (per lunga parte della stagione era stato avanti) dall’attaccante dei campioni uscenti pure autore di un ‘hattrick’ contro il Tammeka. Un peccato, ma Rimo si è comunque ‘accontentato’ col titolo di miglior giocatore della Premium (anzi due, uno riconosciutogli dalla federazione ed uno dai tifosi) e tanti attestati di stima. Stima che ora lo ha portato a fare un provino per i polacchi del TS Podbeskidzie Bielsko-Biała: le impressioni sono buone e sembra esserci l’offerta, si attende la decisione del giocatore che, a 27 anni, farebbe la sua prima esperienza all’estero. Nella spina dorsale del Levadia deve necessariamente trovare posto un altro nazionale, anche egli di rientro dall’estero, Dmitri Kruglov. Lanciato nel 2003 proprio al Levadia da Franco Pancheri (ex calciatore dell’Inter e allenatore della Berretti nerazzurra prima della sue esperienza estone) è ritornato nel club in cui già aveva vinto un campionato ma da campione affermato. Pur essendo un terzino, Kristal lo ha intelligentemente risparmiato da compiti difensivi, schierandolo esterno di sinistra (a volte molto alto quando la partita o l’avversario diretto lo consentivano, ed è avvenuto molto spesso) usandone la devastante velocità e le doti balistiche del sinistro. Negli occhi dei tifosi ‘verdi’ rimarra’ il goal allo scadere nel derby decisivo contro il Kalju: sull’1-1 i campioni uscenti si sarebbero mantenuti a -4 rendendo le ultime 5 giornate non proprio una formalità. Sfruttando un errore difensivo, ‘Dima’ ha infilato il Kalju ed ha praticamente consegnato il titolo ai suoi con largo anticipo (la matematica sarebbe arrivata a due giornate dalla fine). Ottimo acquisto considerato che è arrivato svincolato a fine luglio ed era in accordo col patron di andare via se una sirena estera lo avesse chiamato. Per fortuna del Levadia quella sirena non ha mai cantato. Interessante il dato statistico che dà il Levadia secondo classificato se le partite fossero finite all’85’: ben 13 punti raccolti negli ultimi 10 minuti piu’ recuperi, un vero ‘tesoretto’ che ha permesso agli uomini di Kristal di superare la concorrenza del Kalju. Kristal s’è rivelato un abile gestore di uomini e situazioni contando su un calcio semplice e senza fronzoli (difesa e contropiede quando necessario, dominio del campo quando l’avversario era dal quinto posto in giù) che fa di lui una specie di ‘Mourinho estone’ per la furbizia ed il calcolo speculativo sulle doti dell’avversario. Paragone da prendere con le dovute cautele ovviamente, infatti non c’è da aspettarsi granché’ dalle conferenze stampa: Kristal è furbo e dalla battuta pronta, ma è tutto sommato un ‘uomo di camp’, poche parole ma ben piazzate. E’ cosciente che ripetersi non sarà facile, specie se la rosa perdesse alcuni pezzi pregiati. Ha sposato la politica del Levadia che quattro anni fa ha rinunciato alle spese per giocatori anziani e stranieri per puntare sul ricco vivaio; però potrebbe rimanerne vittima nella prossima stagione. Se non lascia il club (ha già fatto diversi provini all’estero) c’è in rampa di lancio il gioiellino Artur Rättel, diverso da Hunt ma promettente per movimenti e fiuto del goal e gia’ nel giro dell’U-21.

Nõmme Kalju (84) 
Avrebbero potuto siglare un incredibile ‘triplete’ ed invece si trovano a mani vuote. Persa la
Supercoppa in Febbraio (prologo della sfida infinita col Levadia: 6 incontri includendo anche un ottavo di finale di Coppa 2013-14 ed i quattro derby di campionato – si gioca quattro volte contro ciascuna) hanno anche lasciato per strada la Coppa 2012-13 (la coppa segue il calendario calcistico continentale) vinta dal Flora (3-1) per infine arrendersi anche in campionato al dominio del Levadia. A metà stagione, proprio mentre andava in scena il programma europeo, erano in testa. Una serie di risultati negativi li ha costretti ad inseguire sino all’epilogo dell’ultimo derby col goal di Kruglov che è praticamente valso la cessione del titolo direttamente nelle mani del Levadia. Da tutto a niente, un vero peccato per un club relativamente giovane: fondato nel 1923, è stato ricostituito nel 2002 risalendo dal fondo per arrivare ai preliminari di Europa League col Dnipro Dnipropetrovsk di Juande Ramos. Il Kalju ha al suo attivo un solo titolo, da record per il club, vinto nel 2012 quando ha sbaragliato tutta la concorrenza possibile vincendo con 9 punti vantaggio ed un punto in più del Levadia di quest’anno (92 contro 91). Di chi è la colpa? Tutti, critica, allenatore e giocatori, hanno puntato il dito sulla lunga campagna europea che ha impegnato il Kalju da metà luglio alle soglie di settembre. Ma possono sei partite valere una stagione? Per un club delle dimensioni del Kalju sì. Innanzitutto sul piano del ‘brand’, il Kalju ha acquisito notevole rilevanza ritagliandosi il ruolo di ‘giant-killer’ quando ha fatto fuori i campioni finlandesi dell’HJK Helsinki: un successo costruito in trasferta (0-0) e rifinito in casa (2-1, con goal decisivo dell’Italiano Quintieri). Poi è andato giocarsi un posto nei play-off di Champions con un calibro come il Viktoria Plzen. Certo, non c’è stata storia (10-2 il salato conto presentato dagli uomini di Vrba) però questo ha permesso di allungare il brodo con gli ucraini dei Dnipro Dnipropetrovsk di Juande Ramos. Passivo dimezzato (5-1) ma più perché’ Ramos conosce il significato di vincere senza dover necessariamente stravincere, un vero signore. Tutto qui direte voi? Non proprio. Con i soldi provenienti da questa fruttuosa campagna (siamo intorno ai 725.000€, cifre da capogiro per queste latitudini) il Kalju si pone come il club più ricco del paese e con la possibilità di investire con maggiori risorse nel settore giovanile, sinora negletto per la rapida ascesa grazie a continue iniezioni di giocatori stranieri (non sempre validi e necessari). Si segnala in questo processo l’accordo stretto con l’Ajax per il progetto di Online Academy (in Italia i lancieri collaborano col Catania Calcio). Se hanno perso una battaglia, a lungo termine le ‘pantere rosa’ (soprannome del club di Nõmme) potrebbero vincere la guerra e risalire la montagna che li separa da Levadia e Flora in termine di titoli vinti. Il prossimo anno dovrebbero disputare l’Europa League con maggiore esperienza nel gestire le energie fisiche e mentali che sono venute a mancare nel momento chiave. Il grintoso allenatore Prins dovrà riscavare per trovare le stesse motivazioni che hanno spinto la squadra a vincere il primo titolo assoluto. Non sarà facile se molti dei protagonisti in positivo partiranno: Quintieri stesso, il francesino Kimbaloula, povenienza Lille e con amicizie importanti quali Gervinho, il ‘Pirlo’ giapponese Wakui, ed il mastino Eino Puri (gemello del nazionale Sander, in forza allo York City in League Two). Partendo da quello che sembra certo (la permanenza del bomber ‘Vosko’) si dovrà eventualmente ricostruire la squadra contando sulla seconda migliore difesa del campionato (23 goal subiti) e sull’acquisita sicurezza del portiere Teleś che il collega ucraino al Levadia, Smisko, ha addirittura candidato al ruolo di vice-Pareiko (Volga, Russia) in nazionale. La stagione, seppure senza trofei, è da ritenersi positiva per la prolungata esperienza Europea che in passato era riuscita solo al Levadia e per il fatto che nelle precedenti due esperienze, il Kalju era sempre uscito al primo turno.


Ecco il link alla prima parte dedicata al riassunto della stagione ( Link ).


Angelo Palmeri
Angelo segue il calcio estone nella sua rubrica, Rumori di Spogliatoio: http://tereitalia.altervista.org/rumori-di-spogliatoio/ e collabora con alcune edizioni locali (‘Jalka’, unico mensile di calcio in Estonia e Õhtuleht.ee con alcuni articoli sulla Serie A italiana).
Potete seguire i suoi aggiornamenti sul calcio estone su Facebook: https://www.facebook.com/rumori.di.spogliatoio e Twitter @angelorumori

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