Finisce un'era: Kurban Berdyev esonerato dal Rubin.


In Russia finisce un'era e molto probabilmente anche qualcosa in più. Kurban Berdyev, storico tecnico del Rubin Kazan' con cui ha vinto praticamente tutto, è stato esonerato. Per tutto il movimento è una perdita irreparabile, visto che in Tatarstan il nativo di Ashgabat è una leggenda, come Ferguson a Manchester o Semin (tanto per rimanere entro i confini nazionali) alla Lokomotiv. Quella della società granata è stata sicuramente una scelta dura e sofferta, ma che alla lunga potrà dare i suoi frutti. Attualmente in campionato il Rubin è appena undicesimo con 24 punti (solo 5 vittorie in 19 gare) e una scossa del genere servirà al ritorno dalla pausa a rigenerare l'ambiente. Il 61enne turkmeno paga inevitabilmente la brutta situazione in RPL, anche se in Europa stava andando tutto a gonfie vele, con la squadra di Kazan' che si è qualificata come prima nei gironi per i sedicesimi di Europa League, dove affronterà gli spagnoli del Betis Siviglia

Img_4553%% b4 d0

Nato nel 1952, Berdyev è il principale artefice della realtà che si sta vivendo a Kazan' da svariati anni a questa parte. Dopo una non esaltante carriera da giocatore e allenatore di squadre minori, sale sulla panchina  granata nel 2001 e immediatamente il cammino è in discesa. Nella stagione 2003 ottiene subito la promozione in RPL, con ben 22 successi in 34 partite in Pervij Divizion, e alla prima nella massima serie russa conquista una meritata medaglia di bronzo, battendo all'ultima giornata il CSKA. Nel 2005 non perde mai una partita in casa, sancendo il record di imbattibilità per la società granata. Tuttavia, il meglio deve ancora venire. Il 2008, infatti, si trasforma in un anno meraviglioso, con il Rubin che vince il titolo per la prima volta nella sua storia. Tra i tanti emergono: Ryzhikov; il veterano Sharonov; un giovane Ansaldi e uno scatenato Gokdeniz Karadeniz. Successo bissato anche nel 2009 grazie agli innesti di futuri pilastri come Cesar Navas, Kaleshin, Pyotr Bystrov e sopratutto il 'Chori' Dominguez. Ma non è tutto, storica è anche la vittoria sempre nel 2009 al Camp Nou contro il Barcellona dei marziani targato Guardiola. Reti di Ibrahimovic da un parte, e Ryazantsev e Karadeniz dall'altra. Bene anche il 2010, aperto con la vittoria in Super Coppa contro il CSKA e concluso con un terzo posto. E proprio qui si vede la mano del turkmeno. Le cessioni di Semak e Bukharov, entrambi allo Zenit, vengono assimilate al meglio e i soldi rinvestiti. A Kazan' arrivano elementi come Martins, Carlos Eduardo, Bocchetti e Kuzmin, con i 'Tatari' che si posizionano nella top-five degli investimenti in Europa. Con la rivoluzione del campionato nel 2011, Berdyev & co. calano un po' il rendimento e la cessione di Noboa alla Dinamo fa il resto. Un anonimo sesto posto viene, però, rasserenato dal successo a fine stagione della prima Kubok Rossii ai danni del CSKA. Nel luglio successivo arrivano la seconda Super Coppa sullo Zenit e Rondon, pedina che si rivelerà fondamentale. Il Rubin, nel frattempo, perde il suo tratto distintivo, iniziando ad arrancare in campionato. Nonostante ciò in Europa arrivano altre soddisfazioni, come la vittoria al Calederon di Madrid contro l'Atletico di Falcao o il successo al Luzhniki contro il Chelsea poi campione. Nell'agosto del 2013, Berdyev, viene invitato al Coaches Forum di Nyon, che riunisce i 15 migliori tecnici d'Europa. Sembra l'occasione giusta per ripartire, ma in campionato il Rubin non c'è più. Solo l'Europa League da soddisfazioni, emblematica in tal senso la striscia ancora in corso di 12 risultati utili consecutivi (dai preliminari sino ai gironi). 


La svolta, però, arriva in questo inverno. La società granata, in particolare nella persona di Rustam Minnikhakov (governatore della Repubblica del Tatarstan, il main sponsor), decide di rivoluzionare tutto: con Berdyev se ne vanno anche il vice-presidente Kamil Iskhakov e il direttore generale Andrey Gromov. Immediatamente sono arrivate parole di conforto per l'ormai ex tecnico. Da Semak, ora assistente di Spalletti: "Tutti i successi del Rubin in questi anni sono stati grazie a Kurban, è un ottimo allenatore"; a Kulik, attuale centrocampista granata: "Sia per me che per altri elementi della rosa, è stata una notizia sconvolgente. Ogni commento è superfluo. Tuttavia, si tratta di una decisione societaria e dobbiamo accettarla. Questo è il calcio."
Con il miglior tecnico della RPL 2009, però, se ne va anche un uomo, un uomo vero. Appassionato di letteratura russa e scacchi, la strategia era il suo mantra. Inseparabile dal suo rosario, come gran parte delle persone in Tatarstan è un musulmano convinto.Tra i migliori tecnici dell'est Europa della storia, in panchina è sempre stato un signore pragmatico e corretto. Mai una parola fuori posto, calma olimpica in ogni occasione e tanta grinta anche nei momenti più duri. 
A Kazan' ora bisognerà per forza di cose ripartire. Sarà dura sostituire Berdyev, 12 anni e mezzo di mandato, 487 match vinti, 131 persi e 131 pareggiati. Addirittura si parla di un Anzhi bis. Senza la sua guida storica, i 'Tatari' possono crollare. Sul piede di partenza ce ne sono tanti: da Ryazantsev a Nathko, passando per Cesar Navas, M'Vila, Roman Eremenko e Rondon. Nomi di spessore che sono già stati accostati a un sacco di squadre. Così come i nomi dei possibili sostituti, come Cherchesov (grande stagione all'Amkar), Semak (assistente allo Zenit), o addirittura Villas-Boas, appena esonerato dal Tottenham. Il nuovo d.g. verrà annunciato prima di Natale, mentre l'allenatore prima del ritiro. La situazione è delicata, Il Rubin è ad un passo dal baratro. Se la società avrà il pugno duro, tutto andrà per il meglio. In alternativa prevedo tempi duri a Kazan'. Una Kazan' senza più il suo condottiero: Kurban Berdyev

Posta un commento

My Instagram

Designed by OddThemes | Distributed by Blogger Themes