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Le Tifoserie: Delije, la Nord del Marakana
dadyma89 11:37:00 0
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Delije (Делије) è il nome collettivo con il quale vengono identificati i tifosi della curva Nord dello stadio Marakana di
Belgrado. Sono i sostenitori dello Stella Rossa, acerrimi rivali dei
tifosi del Partizan, i Grobari (becchini) e dai quali a loro volta
vengono soprannominati Cigani (zigani, zingari), per via delle numerose
presenze di etnia Rom nella curva biancorossa. Il nome cominciò a
circolare tra i tifosi estremisti alla fine degli anni '80 e divenne
ufficiale il 7 gennaio 1989. La struttura organizzativa era molto
decentralizzata e i vari gruppi interni che formavano la curva si
distinguevano tra loro per attaccamento alla squadra, violenza e
partecipazione attiva al tifo. I vari gruppi provenivano anche da
diverse città oltre Belgrado e persino da stati come Montenegro e Bosnia
serba. Alla fine degli anni '90, come segno di riconoscimento verso i
propri supporters, lo Stella Rossa fece scrivere il nome Delije sugli spalti che identificavano la curva Nord occupata dai tifosi.
Il Marakana, lo stadio Stella Rossa, fu soprannominato così in onore del
Maracanà di Rio de Janeiro, lo stadio più grande del mondo. Nel 1963 in
occasione del derby col Partizan, l'affluenza raggiunse i
108.000 spettatori, vicino ai 110.000 che lo stadio brasiliano poteva
ospitare. Negli anni '80 la curva Nord del Marakana era sostanzialmente
suddivisa in due grandi gruppi: Ultras, molto simili agli ultras italiani per cori e coreografie, e i Red Devils,
molto simili agli hooligans, violenti e dediti all'alcool. Gli scontri
con la polizia comunista e gli arresti erano molto frequenti, ma ciò non
ebbe un potere repressivo, anzi, ai due gruppi si unì un terzo, gli Zulu Warriors.
Tutto questo portò a una forte politicizzazione della curva, che
divenne sempre più estremista e iniziò a propagarsi il sentimento
nazionalista serbo, nell'allora Jugoslavia unita.
Alla fine degli anni '80 cominciarono ad apparire le prime bandiere della Serbia sugli spalti della Nord e una grande riunione dei gruppi stabilì che gli unici concetti che la Delije doveva
portare avanti erano: Stella Rossa, Belgrado e Serbia. Gli anni '90
preannunciavano venti di guerra; proprio poco dopo le prime elezioni
"libere" in Jugoslavia che vedevano vincere un partito croato, c'era da
giocare Dinamo Zagabria-Stella Rossa. Gli scontri tra i tifosi croati e i
3000 della Delije furono tra i più violenti della storia del calcio e
forse dello sport in generale. Nel 1991 l'attaccamento alla squadra si
fece sentire in tutta Europa, grazie al grande percorso dello Stella
Rossa di Prosinecki, Mihajlovic, Pancev (Scarpa d'Oro), Jugovic e Savicevic in Coppa Campioni che lo portò fino alla Finale di Bari vinta
ai rigori contro il Marsiglia e successivamente a essere Campioni del
Mondo contro il Colo Colo in Coppa Intercontinentale (3-0).
In questo periodo si fece largo tra i sostenitori della Delije un certo Zeljko Raznatovic, meglio conosciuto come Arkan. Arkan fu un paramilitare serbo sostenitore di Slobodan Milosevic,
che insieme alle sue Tigri (le Tigri di Arkan) venne condannato
dall'ONU per crimini contro l'Umanità , accusato di 400 omicidi. Le
manifestazioni di odio e violenza non si fecero attendere nemmeno
durante le partite. Nel derby col Partizan del 1992, in piena guerra, la
Delije iniziò a prendere di mira la città di Vukovar, distrutta dalle milizie serbe e proseguirono con i nomi delle altre città croate cadute nelle mani della Serbia. Ma la guerra non
fece altro che accendere soltanto gli istinti nazionalisti, perchè
calcisticamente parlando distrusse quella che era una delle Nazionali
più competitive d'Europa e uno dei campionati più osservati, portandolo
alla mediocrità . Lo Stella Rossa venne escluse da tutte le competizioni
europee per 5 anni. Al termine della squalifica i tifosi della Delije
cercarono di stabilire dei rapporti di gemellaggio con altre tifoserie
europee, trovando successo con Olympiacos e Spartak Mosca, grazie alla
comune radice religiosa ortodossa.
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