Turchia: la TOP 11 della prima parte di stagione

Dopo la mensile sosta invernale sta riaprendo i battenti il campionato turco,approfittiamone per tirare le somme sui protagonisti di questo inizio di stagione. Vediamo dunque le nostre scelte in un'ipotetica formazione ideale schierata con un (sbilanciatissimo, certo) 4-1-3-2.

In porta c'è l'imbarazzo della scelta: molti, infatti, gli estremi difensori che hanno impressionato. Sicuramente non i discontinui Volkan e Muslera, meglio Zengin del Besiktas, gli ex Psv Waterman e Isaksson oltre alla sicurezza Frey; ancora meglio Kose del Genclerbirligi e Kivrak del Trabzonspor, ma alla fine scegliamo il 26enne belga Ruud Boffin dell'Eskisehirspor (non a caso la difesa meno battuta). Un'autentica sorpresa questo biondo "numero uno" alto 2 metri che, dopo anni nella serie B olandese, passò come una meteora al West Ham prima di approdare nella scorsa stagione in Turchia. Peccato per lui che in nazionale si trova davanti due fenomeni come Courtois e Mignolet.

La difesa è composta in linea da Caner Erkin (lunga esperienza ma il laterale mancino del Fenerbahce ha solo 25 anni e un piede sinistro sempre più educato, già 9 assist), Egemen Korkmaz (altro pilastro della capolista gialloblù, centrale non più giovane ma ancora integro, ruvido ed essenziale, famoso per le sue perentorie scivolate), il portoghese Manuel Da Costa (bidone passato da Firenze e Genova, disprezzato pure in Inghilterra e Russia, rigenerato da Roberto Carlos al Sivasspor che ha contribuito a portarlo in alto con 6 gol e un buon contributo difensivo) e Cicinho (no, non è un caso di omonimia, è proprio l'ex terzino della Roma; il 33enne brasiliano chiamato in Turchia dall'ex compagno di Nazionale Roberto Carlos dopo 5 anni nel dimenticatoio si ripresenta in gran spolvero e coi suoi 9 assist trascina il Sivasspor in alto).


Come unico centrocampista con compiti di interdizione scegliamo un altra colonna del Fenerbahce, Selçuk Inan: da tre stagioni pedina insostituibile del Galatasaray, lo è diventato anche per Mancini, regista-mezz'ala bravo in entrambe le fasi e con una buona tecnica (letale su punizione) è soprannominato lo "Xavi turco". Poi un trio di trequartisti: a sinistra il marocchino Aatif Chahechouhe, sconosciuto fino a tre anni fa poi una buona stagione in Bulgaria e l'approdo al Sivasspor: 6 gol e 6 assist la scorsa stagione, a metà di questa è già a quota dieci reti, esaltando le sue doti (dribbling, velocità e gran fiuto del gol) dal ruolo di trequartista cucitogli addosso da Roberto Carlos; centrale è l'argentino Ezequiel Scarione, miglior giocatore l'anno scorso in Svizzera, si è subito imposto anche al Kasimpasa come leader silenzioso ma dal talento cristallino (già a quota 8 gol e 5 assist); a destra la vera sorpresa del torneo, il senegalese Baye Niasse, 23enne arrivato dalla Norvegia e da subito decisivo nell'Akhisarspor, 8 gol (alcuni spettacolari) e 5 assist non sono un bottino da poco per questa "pantera" inarrestabile negli spazi aperti.


Il tandem offensivo è di assoluta qualità: il nigeriano Emmanuel Emenike tornato in Turchia (ex Karabukspor) dopo due buoni anni in Russia, torna il solito implacabile bomber, 8 gol e 4 assist negli ultimi 10 match fanno dell'ex Spartak Mosca il principale fattore della fuga della capolista; l'altra punta non può che essere Burak Yilmaz: amato e odiato dai suoi tifosi, si riconferma punta rapace, è già capocannoniere con 10 reti (8 negli ultimi 8 turni) riconfermandosi bomber internazionale e offuscando un certo Drogba.

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