Presentazione del Nõmme Kalju, gli avversari del Viktoria Plzen nel preliminare di Champions League




Il Nõmme Kalju è diventato per la prima volta campione d’Estonia l’anno scorso, quando è riuscito ad arrivare 9 punti davanti al Levadia e 11 davanti al Flora, i due club che si erano contesi la maggior parte dei titoli da quando l’Estonia è tornata indipendente.
Il Nõmme Kalju è riuscito ad inserirsi nel duopolio Levadia-Flora grazie agli sforzi del proprietario, l’imprenditore Kuno Tehva, che tra le tante cose possiede anche un popolare night club di Tallinn, il Privé, in cui i giocatori hanno festeggiato il titolo dopo un giro in città su un pullman scoperto.

La politica del club è stata abbastanza chiara: radunare i migliori giocatori estoni disponibili e con già una certa esperienza sulle spalle, ed abbinarli ad una legione di calciatori stranieri provenienti da diversi paesi, solitamente piuttosto giovani e desiderosi di raggiungere traguardi in campionati minori.

Sin da quando nel 2007 è stato promosso in Meistriliiga (la massima serie estone, ora chiamata Premium Liiga) la squadra di Nõmme ha iniziato ad acquistare molti giocatori stranieri, per la maggior parte sconosciuti. Tutto è iniziato con un forte contingente brasiliano portato da Getulio Fredo; l’ex allenatore brasiliano e ora assistente, avendo sposato una finlandese, possiede la doppia nazionalità ed ha lavorato per molti anni nel calcio finlandese. Tra i tanti brasiliani arrivati grazie a Getulio spicca Felipe Nunes, che è stato il capocannoniere della Meistriliiga 2008.

A partire dalla scorsa stagione la Federazione Calcistica Estone (EJL) ha approvato una nuova regola atta a limitare il numero di giocatori extracomunitari impiegabili in una partita, probabilmente per ridurre l’influenza della politica del Nõmme Kalju sul campionato. Scontri tra il Nõmme Kalju e la EJL non sono una novità, dal momento che il presidente della Federazione, Aivar Pohlak,  è anche il presidente e fondatore del Flora FC, e tutto ciò ha fatto sorgere svariate controversie riguardo ad un possibile conflitto di interessi nel calcio estone. È diventato ormai famoso uno scambio di email tra Kuno Tehva e Aivar Pohlak in cui quest’ultimo ha detto letteralmente all’altro di andare al diavolo, usando anche la parolaccia con la F. 

Fin dal momento della promozione lo scopo del Nõmme Kalju è sempre stato di vincere il campionato. Ed è alla fine accaduto l’ultima stagione, dopo che quella prima erano finiti secondi dietro al club più titolato d’Estonia, il Flora FC appunto.
Non sono riusciti ad aggiungere anche l’argenteria in bacheca, dato che hanno perso la finale di Supercoppa contro il Levadia per 3-0 e la finale di Coppa contro il Flora per 3-1 lo scorso maggio, dopo delle scarse prestazioni che hanno evidenziato le loro difficoltà a giocare in partite decisive di 90 minuti.

First title: Estonian Champions 2012 (Kalju Web)
 
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Il marchio di fabbrica del Nõmme Kalju è sempre stato il 4-2-3-1 anche se quest’anno il nuovo allenatore Igor Prins ha provato anche il 4-4-2 mettendo insieme i due grandi attaccanti Voskobonikov e Neemelo, soprannominati ‘le torri gemelle’, e facendo giocare la star giapponese Hidetoshi Wakui più distante dalla porta avversaria. Questa formazione ha penalizzato però le capacità offensive della squadra dal momento che ha inibito lo sviluppo del gioco sulle fasce: a sinistra con l’italiano Damiano Quintieri e a destra con il francese Allan Kimbaloula, che ha addirittura rinunciato ad una chiamata della academy del Norwich per raccogliere la sfida estone a Kalju. Anche Wakui ha sofferto del compito più difensivo a cui lo chiamava l’allenatore e infine ha subito anche un infortunio che ha ridimensionato le sue performance ( ha segnato 8 gol nelle prime 7 partite, per finire con una sola marcatura nelle ultime 6).

Le difficoltà incontrate in avanti e a centrocampo hanno avuto anche ripercussioni sulla difesa, dal momento che il Kalju ha subito 12 gol in 16 partite contro i 17 subiti nel resto della stagione. Il portiere Vitali Teleś non è sempre stato una sicurezza al 100%, specialmente sui tiri dalla lunga distanza, e questo ha reso la difesa molto traballante molte volte in questa stagione. Contro tutti i pronostici però, ha sfoderato una grande prestazione contro l’HJK ( Il Commento alla gara ), nonostante un errore che ha aiutato Demba Savage a segnare con un colpo di testa l’unico gol dei finlandesi a Tallinn.

Il tipico 4-2-3-1 più visto questa stagione: 


Nel pareggio contro l’HJK Prins ha adottato un inedito 4-4-1-1 con Quintieri dietro a Voskoboinikov, Wakui sulla linea dei centrocampisti, Puri spedito sulla fascia destra e Kimbaloula cambiato a sinistra.

Abbiamo chiesto a Prins da dove arrivava l’idea di questa formazione e ci ha detto che aveva valutato diverse opzioni, come per esempio far giocare insieme Quintieri e Kimbaloula davanti, dato che erano veloci ed in forma. Alla fine ha scelto questa formazione dato che Quintieri aveva già giocato in avanti nella sua carriera, così ha ritenuto fosse una buona idea provarlo in quella posizione.

La parola ‘velocità’ ritorna molte volte nel descrivere le ragioni della sua scelta. Il 4-4-2 sperimentale con le ‘torri gemelle’ in avanti ha in effetti tolto molta velocità alla manovra del Kalju, visto che i giocatori rapidi erano sacrificati in copertura. Lo stesso discorso, seppur parzialmente, si può fare per il 4-2-3-1, visto che sia a Kimbaloula sia a Quintieri si chiedeva di indietreggiare spesso sulle fasce, perdendo perciò brillantezza quando dovevano essere pericolosi in avanti. Con il 4-4-1-1 il Kalju sembra aver trovato un certo equilibrio ma se sarà implementato o no nel resto della stagione Prins è molto prudente, e dice che per adesso non sa confermarlo dato che sarà un processo graduale.

Prins solitamente sostituisce Neemelo con Voskoboinikov e viceversa; fa anche entrare Toomet per Quintieri e/o Dupikov per Kimbaloula come cambi usuali. Yankuba Ceesay è stato il primo giocatore del Gambia a trasferirsi in un squadra professionistica del Sud America, essendo passato per l’Alianza Atletico prima di arrivare in Estonia. È un calciatore molto fisico e ciò lo ha portato a commettere fallo molto facilmente in mezzo al campo. Nel corso dell’ultima stagione è leggermente migliorato ed è stato visto spesso nei pressi della porta avversaria per finalizzare (spesso di testa). È proprio nella gara contro l’HJK che è riuscito finalmente a fare gol sul perfetto corner di Kallaste, segnando il primo gol casalingo del Kalju in competizioni europee. Questo è lo schema preferito a Kalju per sorprendere gli avversari su calci d’angolo.

Il suo partner a centrocampo nel 4-4-1-1 è il giapponese Hidetoshi Wakui, un passato in Slovenia al Factor/Interblock Lubiana e al ND Gorica. L’infortunio ne ha limitato un po’ le prestazioni ma non la generosità. Ha anche segnato uno dei 5 gol europei della squadra.

Il team annovera anche Eino Puri, il gemello di Sander Puri che ha recentemente firmato per lo York City FC in League Two, e il terzino sinistro Ken Kallaste, figlio del leggendario Risto Kallaste, nazionale estone degli anni ’90 famoso per il suo bizzarro modo di battere la rimessa laterale.


Il capitano è il difensore centrale Alo Barengrüb che ha dichiarato che il suo modello è Fabio Cannavaro. Alo è anche un discreto colpitore di testa e perciò lo si può vedere spesso correre verso la porta avversaria per i corner. Il suo partner in difesa è Andre Koogas il quale, a differenza della maggior parte dei suoi compagni di squadra, ha passato tutta la sua carriera in Estonia.

In avanti il nazionale Voskoboinikov, che ha firmato con il Kalju all’inizio della stagione, garantisce delle buone sfide fisiche e anche discrete abilità nei piedi.

Come risultato del 4-4-1-1 l’italiano Damiano Quintieri, da Terranova di Sibari, può sfruttare gli spazi creati dal suo alto compagno d’attacco e infilarcisi, esattamente come in occasione che lo ha portato a segnare contro l’HJK. Per Damiano questa è la seconda stagione in Estonia: con un passato nella primavera dell’Inter insieme a Balotelli, ha giocato anche nel Pisa. Dopo un tuffo nelle leghe inferiori del calcio italiano ha sfruttato la possibilità di giocare all’estero.



Nel Kalju giocano anche altri stranieri: altri due giapponesi (Hiroki Maehara e Kosuke Usami), un bosniaco (Adis Hadzanovic), un altro italiano (Marco Bianchi) e un portoghese (Jorge Rodrigues). Hanno tutti avuto qualche breve apparizione in campionato (Premium Liiga), mentre il resto di loro è assegnato al Kalju II, la seconda squadra che gioca in terza categoria (Esiliiga B).

L’assistente allenatore di Prins, Getulio Fredo, gioca ogni tanto lui stesso nella più bassa categoria con la terza squadra. Getulio Fredo è stato il primo allenatore a Kalju quando il club è stato promosso in Meistriliiga e ha rappresentato una compagnia brasiliana che ha caratterizzato i primi anni del Kalju nella massima serie (Felipe Nunes è stato quello che ha avuto più successo grazie ai suoi 20 gol nel 2009 che lo hanno reso secondo nella classifica marcatori alla fine della stagione). Possiede anche il passaporto finlandese in quanto ha sposato una finlandese ed ha lavorato per diversi anni nel calcio finlandese.
 
Una peculiarità della squadra è rappresentata dal veterano Sergei Terehhov: infatti l’esterno trentottenne non è solo il giocatore più anziano del club (ha collezionato diverse presenza quest’anno), ma anche il suo direttore sportivo. Ha dichiarato alla stampa prima dell’incontro contro il Plzen: “Ovviamente guardando agli ultimi anni loro sono più forti di noi. Molti giocatori sono nazionali cechi o slovacchi. Comunque noi non abbiamo nessuna soggezione nei loro confronti. Dobbiamo analizzare come giocano e sulla base di quello cercheremo di sfruttare le nostre forze e le loro debolezze”.

L’allenatore Igor Prins è anche conosciuto per la sua carriera nel club e nella nazionale dove ha collezionato 20 presenze dal 1992 al 1994. Era nella storica prima formazione titolare dell’Estonia dopo il riottenimento dell’indipendenza nel 1992 contro la Slovenia, insieme al padre di Ken Kallaste, Risto, e al suo amico-rivale Marko Kristal (l’attuale allenatore del Flora). Ha passato metà della sua carriera giocando nella più alta serie dell’Estonia SSR vincendo due titoli (1985 e 1986) poi è riuscito a vincere anche dopo l’indipendenza: 3 campionati e una coppa d’Estonia, per la maggior parte con il Levadia. Ed è proprio al Levadia che Prins ha cominciato al sua carriera prima come vice-allenatore e poi come allenatore capo per due stagioni di fila, durante le quali è riuscito ad acciuffare due titoli estoni (2008 e 2009) fino a che ha raggiunto il Kalju nel 2010. Ha anche giocato nelle categorie inferiori quando si è unito, insieme a molti altri ex nazionali estoni, all’ ”Eesti Koondis”: una squadra per veterani del calcio estone che, tra gli altri, ha avuto tra le sue fila anche l’attuale allenatore della nazionale Tarmo Rüütli. Ha appena rinnovato il contratto con il Kalju fino al 2016.

Prins in Kalju’s clothes (sport.err.ee)

La sede della partita a Tallinn sarà l’A.LeCoqArena, stadio di casa del Flora, costruito nel 2001 ha una capacità di 9.300 spettatori. 



Per maggiori informazioni sul Kalju: http://tereitalia.altervista.org/rds-extra-kalju-history/ 

di Angelo Palmeri 

Angelo si occupa di calcio estone in lingua inglese sul blog-magazine ’Rumori di Spogliatoio’ anche noto come RdS. Collabora con One Nil Up nella copertura di tutto il calcio baltico (Estonia, Lettonia e Lituania).
Lo potete anche seguire su Twitter: @angyalpalmer 

RdS: http://tereitalia.altervista.org/rumori-di-spogliatoio/ 
One Nil Up: http://onenilup.com/


Traduzione a cura di Davide Bergonzo


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