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Russia: Il commento alla seconda giornata di campionato
calcioslavo 09:07:00 0
Regala emozioni anche in questa seconda giornata la RPL, massima divisione del campionato russo. A partire dalla gara del venerdì, con l'Anzhi degli acquisti milionari che cade clamorosamente in quel di Mosca, affossato da una Dinamo coriacea e mai doma. I ragazzi del santone olandese, apparso a chi scrive ormai alla frutta, Guus Hiddink (a proposito, oggi ha rassegnato le proprie dimissioni da tecnico dei daghestani) giocano sottoritmo e svogliatamente, quelli del bravo e preparatissimo Petrescu, pur sulla carta più deboli, mordono caviglie e palloni. Il giovane Pavel Solomatin sblocca la sfida al 26', poi l'arbitro diventa protagonista in negativo, sfavorendo in due episodi i daghi, prima negando loro un rigore per mani di Granat, poi espellendo (esageratamente) il brasiliano Ewerthon. Tutto sembra fin troppo facile per i poliziotti, che nel finale di gara scelgono di complicarsi la vita permettendo a Samba di pareggiare in mischia, ma poi grazie ad un calcio di rigore (esistente) trasformato dal Mago di Odessa Andrey Voronin portano a casa i tre punti.
Vince anche il Kuban, soffrendo forse un po' più del previsto, in Siberia, in casa di un Tom Tomsk che forse avrebbe meritato di strappare almeno il primo punto stagionale. La partita sembra chiudersi dopo nemmeno un quarto d'ora, grazie al micidiale 1-2 firmato Baldè-Ozbiliz (secondo goal per l'armeno desiderato un po' da tutti), ma la bella punizione di Panchenko al 25' ridà vita ai padroni di casa che provano a cingere l'assedio, ahiloro, inutile. Il Kuban si salva e sale a quota quattro punti, nonostante le cessioni finora operate, dimostrando di come la programmazione serva.
Di cambi ne avrebbe bisogno molti la Lokomotiv, che pur non brillando espugna per 2-1 il campo di Nizhny Novgorod. I ferrovieri, pur senza brillare, portano diversi pericoli nell'area dei padroni di casa, ma uno straordinario Abaev riesce sempre a neutralizzare gli assalti rossoverdi, almeno fino al 63' quando l'appena entrato Maicon spedisce di testa in rete il suo primo pallone toccato.Il Volga non ci sta, trova subito il pari con una splendida conclusione al volo da fuori area dell'africano Mukendi, sfiora il vantaggio con il brasiliano Leandro ma, nel finale, viene punito da una splendida punizione del terzino russo Roman Shishkin.
2-1 è anche il risultato finale della sfida di Kazan, tra il Rubin – che festeggia così con un successo la presentazione del nuovo (e, vi assicuro, bruttissimo logo) – e lo Zenit di uno Spalletti sempre più in confusione, incapace di leggere le partite e costante negli errori. Già, perchè i piteriani passano in vantaggio dopo appena 6' con il portoghese Danny, bravo a spingere in rete un pallone datogli dal grande ex della sfida Bukharov, soffrono, subiscono il pari rocambolesco del turco Karadeniz e poi crollano a causa di alcune scelte tattiche suicide del tecnico toscano, che prima opta per giocare senza una prima punta di ruolo e poi sostituisce il propositivo esterno offensivo Bystrov per inserire il lacunoso centrale difensivo Lukovic. Risultato: Zenit arroccato in area e punito al 95' da un'incornata poderosa del venezuelano Rondon.
Si spartiscono il bottino in palio, con un pareggio per 1-1, Terek e Amkar, al Khazar Stadion di Grozny. I ceceni sbloccano la sfida con Igor Lebedenko nel primo tempo, i rossoneri degli Urali la pareggiano con lo slovacco Martin Jakubko nella ripresa. Per i padroni di casa è il primo punto, per gli ospiti si sale già a quota quattro, in compagnia del Rostov, anch'esso bloccato sul pareggio.
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I selmashi, infatti, fanno 2-2 in casa col Krasnodar: in svantaggio dopo un gran goal del portoghese Abreu, riescono a ribaltare il parziale grazie a Kalachev (complice un'indecisione di Filtsov) e un rigore (generoso) trasformato da Dzyuba, ma nel finale vengono raggiunti da una rete di Wanderson, capocannoniere dello scorso torneo che trova il suo primo sigillo della stagione.
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I selmashi, infatti, fanno 2-2 in casa col Krasnodar: in svantaggio dopo un gran goal del portoghese Abreu, riescono a ribaltare il parziale grazie a Kalachev (complice un'indecisione di Filtsov) e un rigore (generoso) trasformato da Dzyuba, ma nel finale vengono raggiunti da una rete di Wanderson, capocannoniere dello scorso torneo che trova il suo primo sigillo della stagione.
Si rilancia, dopo il mezzo passo falso ad Ekaterinburg, il CSKA in una partita tutt'altro che facile contro il Krylya Sovetov: i moscoviti restano sin dalle prime battute di gara (espulo Schennikov), vanno in svantaggio complice un rigore trasformato da Maksimov, sbagliano un rigore (inesistente) con Dzagoev che calcia da rugbista più che da calciatore. A togliere le castagne dal fuoco ci pensa Doumbia, lanciato nella mischia nella ripresa da Slutskiy: doppietta (un goal su rigore, il terzo della sfida, questo generoso) che riporta coi piedi per terra le Ali e rilancia i soldati.
Chiudiamo infine con lo Spartak, unica squadra a punteggio pieno dopo due giornate: i biancorossi espugnano Ekaterinburg grazie alle reti di McGeady e Movsisyan: un 2-0 conquistato senza troppe difficoltà, che fa già sognare (forse a sproposito) i tifosi dei myaso.
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